Lo sgomento che provoca la bellezza assoluta
Io bambina, il giorno di S.Marco, a mano di mio padre , mia mamma e le altre sorelle completamente unite in quel rito che si professava in famiglia: la messa nella Basilica: il mio eterno stupore (che rimane tutt’ora: una sorta di incantesimo meraviglioso che mi prendeva e che mi prende sotto gli
archi e in mezzo alle colonne di una basilica ricoperta d’oro..e lo stupore davanti a quelle immagini che nell’oro e con l’oro raccontavano e raccontano il vecchio Testamento)..io, quattro anni, protetta dalla presa autorevole della mano paterna , il naso all’insù,
rapita da quell’oro caldo, da quelle immagini stupefacenti, da quel racconto raffigurato.Poi, per me, bambina timida e paurosa, ecco l’ascesa alla cima del “paron”, il campanile,un senso di straniamento, una paura angosciante ma anche un’eccitazione che mi dava la percezione vera che quella era una giornata speciale per me!
Il senso di stordimento mi venne dall’immagine di Venezia, e non solo , da tutto il bacino di San Marco e della laguna, le isole, splendide, scintillanti e distanti, la cupola dorata della dogana che per me sembrava un gioiello luminoso e meraviglioso-
Se un respiro si può mozzare per l’emozione…